Trasformare un loft in un’abitazione è, per la precisione, un cambio di destinazione d’uso. Questa modifica deve attenersi a delle norme precise e ad un iter regolato a livello regionale.
Avviare un cambio di destinazione d’uso relativo ad un loft è possibile solo se l’immobile ha le seguenti caratteristiche:
– Iscrizione al catasto come “Laboratorio destinazione catastale C3”. Significa che risponde ai requisiti igienico-sanitari e tecnici affinché le persone possano abitarvi.
– Il Regolamento edilizio lo rende compatibile con l’utilizzazione abitativa.
– Il Piano regolatore lo riconosce come residenza abitativa.
Non è consentito nel caso in cui il loft rientri nella categoria catastale C2 o sia nel piano seminterrato, non abbia i requisiti necessari per essere abitabile (a meno che non lo si ristrutturi in modo adeguato) e il Piano regolatore lo inserisca in una zona dove possono esserci solo edifici a destinazione industriale.
Se l’edificio ha tutte le caratteristiche per essere trasformato in una vera casa, allora si può avviare formalmente l’iter burocratico. Il cambio di destinazione d’uso dei loft che non hanno bisogno di subire interventi edilizi avviene, in base alle Regioni, con la semplice comunicazione scritta al Comune in cui è situato l’edificio oppure con la presentazione di una Dichiarazione di inizio attività (DIA).
Quando il loft necessita di opere edilizie e le dimensioni dell’area che deve subire gli interventi è superiore ai 150 mq, bisogna presentare al Comune, 30 giorni prima di iniziare i lavori di trasformazione, una DIA e saldare gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria. Durante questo periodo, inoltre, potrebbe esse richiesta un’ulteriore documentazione.
Dopo avere effettuato i lavori di trasformazione, bisogna richiedere il certificato di agibilità al Comune, proprio come qualsiasi altro edificio che abbia subito un cambio di destinazione o una ristrutturazione.
Attraverso questo certificato sono valutati sia i requisiti igienico-sanitari (la salubrità degli ambienti, l’aeroilluminazione, i collegamenti idrici e quelli alle fognature) sia quelli edilizi (stabilità dell’edificio, sicurezza degli impianti e accorgimenti per il risparmio energetico).
I lavori da eseguire per riqualificare un loft
Gli interventi che necessita un loft per poter essere abitabile si possono raggruppare in tre categorie: quelli che riguardano gli impianti, quelli che concernono l’adeguamento degli spazi alle esigenze abitative e quelli che servono per rendere salubre l’edificio.
Per l’impianto di riscaldamento è consigliabile rivolgersi ad un tecnico esperto, perché si tratta di ambienti molto ampi con un’altezza considerevole. In genere è meglio servirsi di un impianto ad aria canalizzata che funziona sia come riscaldamento che come climatizzatore, ma se il soffitto si trova a non più di tre metri d’altezza va bene anche un impianto a radiatori, se l’altezza è superiore si può pensare ad un impianto radiante su parete o pavimento.
L’impianto idrico necessita del controllo dell’allacciamento alla rete fognaria, quello elettrico deve essere convertito per uso abitativo e, una particolarità dovuta all’ampiezza del locale, è quella di prevedere anche prese a terra oltre che a parete.
Particolare attenzione va data al risparmio energetico che si può ottenere attraverso i pannelli isolanti alle pareti esterne, interne o nelle intercapedini così come sul soffitto. Utile anche la realizzazione di uno spazio vuoto sotto la pavimentazione per favorire l’areazione ed evitare la formazione di umidità. Controllare poi la chiusura perfetta di porte e finestre e la presenza di doppi vetri isolanti.
La stabilità dell’edificio passa per il controllo dello stato dei materiali con cui è costruita la struttura: cemento, mattoni, ferro e legno. Da verificare anche la possibilità di costruire un soppalco o, in alternativa, si dovrà procedere con la costruzione di passerelle che si reggono con pilastri.
Se poi le aperture sono troppo piccole o insufficienti e non è possibile realizzarne di nuove, si possono utilizzare lucernai sulla parte superiore o un cortile interno. Se le finestre sono troppo grandi, invece, esiste la possibilità di utilizzare vari sistemi di frangisole e anche in questo caso ci si può far consigliare da un esperto.