Cugino del cavallo, l’asino è senza dubbio originario dell’Africa del nord, da dove sbarcò dapprima in Spagna per poi diffondersi in tutta Europa. Considerato il “cavallo dei poveri” è stato addomesticato molto presto, ed è stato da sempre utilissimo all’uomo nel lavoro. Sobrio e robusto, è molto più intelligente di quanto si creda. Semplicemente, il suo essere testardo viene interpretato come incomprensione di quel che gli si chiede. In realtà, l’asino, a differenza del cavallo, non svolge il lavoro che non gli va di fare semplicemente per compiacere l’uomo. Vediamo come curarlo al meglio.
Se hai un asino, avrai di certo constatato come gli piaccia passare gran parte della sua vita nel prato. Gli spazi non dovranno essere particolarmente grandi, ma è assolutamente necessario che tu recinti la zona dove egli pascolerà, in quanto altrimenti andrà a danneggiare le colture del tuo vicino di casa. Dalla primavera all’autunno l’asino sta benissimo al prato anche di notte, mentre per l’inverno devi sistemarlo nel suo box, più o meno simile a quello del cavallo, ma di dimensioni inferiori.
Bada che la mangiatoia e la ciotola dell’acqua siano sempre alla sua portata, ed effettua quotidianamente il cambio di quest’ultima, in quanto l’asino rifiuta l’acqua che non è del tutto pulita. Garantiscigli anche un ottimo letto in paglia. Quando è al box, l’asino deve ricevere 3 pasti al giorno. Considera che un animale da 350 – 400 kg mangia, nell’arco della giornata, 5 kg di erbe diverse, 2 kg di paglia e 3 kg di avena, che puoi tranquillamente sostituire anche con mais o orzo.
L’asino è un animale molto goloso, per cui di tanto in tanto puoi dargli delle carote, degli zuccherini, dei cardi. Se vuoi dare da mangiare all’asino direttamente dalla tua mano, non porgergli mai il cibo tenendolo con la punta delle dita, ma mettilo sul palmo della stessa, e lui provvederà a prenderlo.
Durante l’addestramento, non frustare nè maltrattare l’asino, in quanto rischi solo effetti contrari, ed è enormemente ingiusto frustare l’animale o rimproverarlo eccessivamente. La dolcezza e la pazienza, ricorda sempre che sono le migliori armi per ottenere migliori risultati. Come avviene per le capre e per i cavalli, anche l’asino ha necessità di un qualcosa che faciliti la sua digestione. Per questo motivo è bene che tu disponga nel suo box una classica “pietra di sale”.
Se nel box è venuto al mondo un asinello, esso si alzerà da solo in piedi dopo circa un’ora dal parto. Berrà soltanto il latte della madre per almeno le prime 2 settimane, mentre in seguito sarà in grado di seguire la madre al pascolo ed iniziare a cibarsi di erba. Controlla che egli stia sempre al caldo, per cui nel caso di necessità coprilo con una coperta. Lo svezzamento avviene più o meno all’età di sei mesi, gradualmente, nell’arco di circa 15 giorni.
Devi spazzolare e curare l’asino quotidianamente, ma se per un giorno non riesci noterai che provvederà egli stesso alla sua pulizia rotolandosi nella polvere. I ferri, per l’asino, sono indispensabili, qualora oltre al prato egli calpesti anche il suolo duro. Se noti anomalie nel comportamento del tuo asino, ovvero se cammina con il collo basso, oppure con le orecchie cadenti, o ancora sembra camminare teso sulle proprie zampe, non esitare minimamente a chiamare il veterinario, in quanto tutto questo potrebbe benissimo essere segno di malattia. Se hai dei bambini non esitare a lasciarli a contatto con esso e lasciali giocare con lui. Risulta essere un animale da sempre paziente ed amabile con loro.